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A. 5

Scritta il 5/11/2013
ARTONE (V parte)



Ordunque, dai compagni suoi 
dipartitosi, a cercar la strega
andò, con volontà come cento buoi
forte, col cor di chi paura nega.
La paura c'era, come ovvio è,
in quanto la del nemico potenza
superava l'umano pensier, tant'è
grande per chi sa la delle erbe possenza.

Nell'andar però, un'aquila su lui
scese, e tre volte sul suo capo volato
su un vicino ramo si posò, per cui
Artone, non ignorante, capì un significato
esserci ne lo strano comportamento,
evidentemente pensato e non casuale,
come dimostrava lo nobil portamento
dell'uccello da tutti ritenuto il più regale.

Si diresse verso l'albero, e quando
alle di esso radici d'improvviso arrivò,
l'aquila subito si diresse sempre volando
ad un altro albero, e così a lungo continuò.
Ad un certo punto, l'aquile in ciel scomparve,
ma da li cespugli lo Badalisc, saggio essere della
montagna, all'eroe imponente in poco comparve,
col di serpe lunga corpo e il muso di capra bella.

Spaventòssi Artone, ma la creatura mite
così ben parlò da calmarne l'animo.
E quindi:—Tu venisti qui con molte vite
umane, che a te s'affidano, eroe magnanimo.
Da tempo era nel mio sapere lo tuo arrivo
in queste sacre terre, dove gli antichi ancor
guardano dalle rocce su cui con persuasivo
ardore incisero le loro figure con mano e cuor.

Volontà di Dio è lo viaggio tuo, affinché
tu portar possa in codesto sacro loco
la pace, che da tutti molto desiderata è,
ma per ciò dovrai vincer più d'un fuoco.
La paura de li altri infatti perseguiterà
te e la gente tua, ma temer non dovrete:
quando lo scontro più duro assai si farà,
come pace ottener all'istante capirete.

Ma ora, da battere una strega è,
d'infernalissima potenza,
pericolosa più di altri perché
d'ogni erba ha gran conoscenza. 
Lascia dunque che lo foco tuo
interiore, che fin qui ti portò,
bruci ogni crudel trucco suo,
poiché la volontà tutto può.

E quando la massima forza
contro te assumerà,
tu non temerne la scorza,
ché di grande aiuto ti sarà.
Che lo cuor ti sostenga,
ché non si può vincer senza,
ma perché vittoria a te venga
dovrai utilizzar l'intelligenza.—

Ascoltò Artone, attento e astuto,
e anche se non tutto comprese,
seppe che sarebbe stato d'aiuto
in quell'impossibilità di rese.
Scomparso il Badalisc nei cespugli,
veloce si diresse verso il della strega covo,
e pur temendone ancor gli intrugli,
aveva coraggio e ardor nuovo

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