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A4

Scritta il 25/09/2013
ARTONE 4



Ne li boschi Artone si ritirò,
con un peso grande assai nel cuor,
dopo che i duumviri lasciò
sapendo della prova da fare ancor.
Terrore misto a paura lui aveva,
e perché tali pericoli affrontar
da umano come tutti si chiedeva,
poiché uno stregone paura può far.

E grande venne il di fuggir
desiderio, e alle spalle lasciarsi
lo pericolo della strega da subir
per il dei capi preoccuparsi.
E già sano e salvo si vedeva,
e lontano da là, di pace avere
libero, mentr'a terra si sedeva
e pensava ai nemici da temere.

Ma ne la sua gran paura,
a chi lo seguiva pensò,
della fiducia assai pura
di chi mai l'abbandonò;
lo avevano ovunque seguito,
senza che lui prescelto fosse,
senza sue promesse aver udito,
ma andando dove lui pie' mosse.

Pianse per li vili suoi pensier,
di fronte al dei compagni valore,
che su quegli ignoti sentier
l'avean seguito ignorando il timore.
E le amare e ardenti lacrime asciugatosi,
s'alzò e giurò di ottener quel suolo,
e corse, e, mai fermatosi per ore,
alla dello stregone tetra giunse in volo.






5 commenti:

Mirella ha detto...

Bella =)
Sono curiosa di leggere il seguito^^

Davide Quetti ha detto...

Farò il prima possibile, Mirella

Alfa ha detto...

Artognese...
Tu sai che esiste un paese di nome Artò qui dalle mie parti, vero?
E che a Bolzano, Bolzano Novarese intendo, naturalmente, esiste una via Artogno?
Solo coincidenze, io credo di no...

Davide Quetti ha detto...

Sarebbe interessante scoprire i motivi di queste somiglianze.

Alfa ha detto...

Credo ci sia qualche antica radice comune nella toponomastica.

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